PSICOLOGO
PSICOTERAPEUTA
Dott. Carlo Paone
Attestato Applicatore Metodo Feuerstein
Attestato Applicatore Metodo Feuerstein
Sono anni ormai che mi occupo di bambini, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti dell’abilitazione e riabilitazione.
In maniera un po’ semplificata, abilitare significa insegnare delle abilità che il bambino non ha appreso spontaneamente,
per esempio fare i bisogni nel vasino, parlare, leggere e fare i calcoli…
Nel cosiddetto sviluppo tipico i bambini apprendono naturalmente, dall’ambiente, le abilità fondamentali per vivere ma dove questo non accade, a causa di un disturbo del neurosviluppo, si può rimediare con delle tecniche specifiche. In particolare quelle che discendono dalla psicologia cognitivista e dalla psicologia comportamentista.
Il grande psicologo Piaget ci ha mostrato che i bambini attraversano degli stadi di sviluppo che vanno da un modo molto concreto ed egocentrico di approcciarsi col mondo a delle abilità sempre più astratte e che tengono in considerazione punti di vista differenti e complessi. Per passare da uno stadio all’altro, il bambino assimila, assimila, assimila informazioni fino a che queste gli fanno avere uno scatto evolutivo, detto accomodamento.
Vigotskij ha poi mostrato che i bambini possono aumentare le proprie abilità, se un adulto li stimola e gli mostra come andare un pochino oltre i propri limiti. Vigotskij chiama zona di sviluppo prossimale quello che il bambino può fare grazie a questo supporto dell’adulto.
Feuerstein, allievo di Piaget, ha messo a punto un metodo concreto per accrescere le abilità cognitive ed emotive dei bambini.
Il metodo si è rivelato particolarmente efficace con i ragazzi con sindrome di Down, con i cosiddetti iperattivi e con alcuni disturbi dello spettro autistico, oltre ai disturbi specifici dell'apprendimento.
Gli psicologi comportamentisti (Watson, Skinner, Michael) hanno mostrato come scoprire il senso di un comportamento e come modificarlo. Le tecniche della psicologia comportamentista sembrano particolarmente efficaci sia per i disturbi dello spettro autistico, come indicato dalle Linee Guida del Ministero della Salute, che per i disturbi dell’apprendimento scolastico (DSA).
Premesse le tecniche cognitive e comportamentali, credo siano due le componenti che fanno la differenza nel lavoro con i bambini:
1) La prima cosa è credere nelle potenzialità dei bambini.
"Con un bambino col quale si ha l’impressione che non ci sia nulla da fare finiremo quasi automaticamente per non fare nulla ... La consapevolezza che, al contrario, si può fare qualcosa diventa la molla motivazionale per credere in lui e fare per lui qualcosa di più e qualcosa di meglio". Celi;
2) L’altra è sapersi sintonizzare con le proprie parti bambine.
Il bambino è il padre dell'uomo, diceva Freud.
Perciò chi non ha un buon rapporto col bambino dentro sé stesso, difficilmente saprà tollerare i bambini, figuriamoci divertirsi con loro. E sappiamo che l’apprendimento per un bambino passa assolutamente attraverso un sentimento di affetto e giocosità.
I disturbi del neurosviluppo comprendono:
Disabilità intellettive (ex ritardo mentale);
Disturbi della comunicazione;
Disturbo dello spettro dell’autismo;
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD in inglese, DDAI in italiano);
Disturbo specifico dell’apprendimento;
Disturbi del movimento;
Disturbi da tic;
Altri disturbi del Neurosviluppo;
Disturbi del neurosviluppo senza specificazione.
Altri disturbi che ritroviamo nell'infanzia sono:
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione;
Disturbi dell'evacuazione;
Disturbi del sonno-veglia;
Disturbo oppositivo provocatorio (DOP);
Disturbo esplosivo intermittente;
Disturbo della condotta;
Disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti;
Disturbi d'ansia;
Disturbi depressivi.
APA, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. Raffaello Cortina Editore, 2014.