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IL MIO PROFILO
PROFESSIONALE - SCIENTIFICO

   La formazione di uno psicologo è un percorso scientifico che prevede un insieme di conoscenze e competenze condivise da tutti i professionisti:

"l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità, ... le attività di sperimentazione, ricerca e didattica"

 

secondo quanto stabilito dalla Legge e recepito dal MIUR per il Corso di Laurea in Psicologia (LM51).

   ma è anche un percorso artigianale, per quanto riguarda alcune scelte formative: come l’approccio psicoterapeutico, i settori di ricerca e soprattutto alcune esperienze formative personali.

 

Sono soprattutto questi gli elementi che differenziano i professionisti ed è per questo che ritengo importante esplicitare il mio profilo scientifico e farmi conoscere un po' professionalmente.

La psicologia mi ha affascinato sin dall'infanzia. A dodici anni mi ero trasferito con la mia famiglia in un paesino del nord Italia, abbastanza razzista verso i "terroni". Stranamente, nella scuola del nord i miei voti crollarono. Ed anche la vita coi compagni di classe era tutt'altro che facile. In quell'ostile paesino, c'era però un luogo magico: una piccola biblioteca comunale, dove iscrivendosi si potevano prendere a prestito i libri, cosa che facevo per risparmiare qualche soldino, quando l'insegnante di lettere ci assegnava delle letture.

Avevo sentito parlare de L'interpretazione dei sogni di Freud alla radio. Mi incuriosiva il mondo  onirico, ed era quel testo che stavo cercando, quando mi imbattei nel mio primo libro "importante" di psicologia: L’Arte di Ascoltare dello psicoanalista Erich Fromm. In un momento in cui non mi sentivo ascoltato, né dalle insegnanti né dai miei coetanei, quel titolo captò tutta la mia attenzione. L'Autore mostra che i problemi psichici sono solo la forma in cui le persone esprimono alcune sofferenze. Quindi, se solo si potesse fare insieme qualcosa per rimuovere gli ostacoli che generano tali sofferenze, svanirebbero anche i disturbi psichici, ma il primo passo è proprio dare ascolto alle persone.

Fu così che decisi, un po' ingenuamente come poteva essere una decisione presa a quell'età, che nessuno avrebbe dovuto sentirsi non ascoltato, come mi ero sentito io, e che mi sarei impegnato in questo. Probabilmente è il mio bambino in ogni paziente, che ascolto durante le sedute.

E' con questo spirito che mi sono laureato con lode in Psicologia clinica presso l’Università L. Vanvitelli della Campania, con una tesi ad indirizzo psicoanalitico, avendo come relatore il prof. Riccardo Galiani (psicoanalista freudiano e lacaniano) dal quale ho appreso i primi fondamenti psicoanalitici: un’imprinting alla base della mia pratica professionale.

Sono stato Membro del Gruppo di Ricerca di Psicologia Dinamica (Settore M-PSI/07) presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università, dove ho studiato il fenomeno del transfert in psicoanalisi, con l'obiettivo di ampliare le conoscenze scientifiche della disciplina e contribuire a rendere più efficaci i trattamenti psicoterapeutici. Frutto di queste ricerche è il libro Il problema del transfert, nel quale sono raccolti alcuni miei articoli:

  • C. Paone e M. Pirozzi. Tra “scuole” e “efficacia”.

  • A. D. Di Sarno e C. Paone. Contaminazione e ristrutturazione.

  • R. Galiani, S. Napolitano, C. Paone, et al. Neuropsicoanalisi, campo, paradosso.

Mi sono specializzato come Psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico.


- Il mio approccio affonda saldamente le radici nella PSICOANALISI così come proposta dal suo fondatore S. FREUD, il quale ha messo a punto particolari tecniche atte ad esplorare ed eventualmente modificare l'INCONSCIO;


- Oltre all'insegnamento freudiano, considero fondamentale il lavoro col CORPO, quale sede della personalità e delle dinamiche energetiche – la cosiddetta Armatura Caratteriale – come hanno mostrato W. REICH nella VEGETOTERAPIA e A. LOWEN nella BIOENERGETICA;


- Tali basi psicoanalitiche vengono inserite nel LAVORO DI GRUPPO grazie alla metodologia dello PSICODRAMMA CLASSICO, proposto da Jacob e Zerka MORENO, che intuirono quanto la forza espressiva potesse risolvere i conflitti interiori e le psicopatologie, nell'individuo e fra le persone.
 

In altri termini, nel mio lavoro considero indispensabile conoscere ogni aspetto delle persone: il mondo psicologico sia conscio che inconscio; le sue manifestazioni materiali espresse dal corpo; e come tali aspetti si declinano nelle relazioni sociali. Si lavorerà sul pensiero, sulla sfera emotiva e sul comportamento.

Dall'integrazione di questi aspetti risulta UNA METODOLOGIA BIO-PSICO-SOCIALE.

Ho ampliato il ventaglio delle mie competenze psicologiche mediante un corso di formazione in Approcci non strutturalisti: in particolare ho approfondito la Terapia Narrativa e la Terapia centrata sulla soluzione. Sono metodologie all'avanguardia provenienti dagli Stati Uniti e dall'Australia, che aiutano le persone a sfidare il loro modo di vedere abitualmente le cose, per costruire nuove soluzioni.

Fatte queste premesse, voglio sottolineare che in un percorso psicologico, sarebbe davvero sciocco, oltre che controproducente, applicare delle tecniche senza considerare, e rispettare, l’unicità della persona con cui mi trovo a lavorare. E’ per questo che, a partire dai succitati capisaldi scientifici, il percorso prevede una quota di personalizzazione, direi quasi artistica, nell'applicazione di tali principi.

L’Approccio centrato sulla soluzione

 

Linee guida:

Se qualcosa non si è rotto, non cercare di aggiustarlo;

I piccoli cambiamenti possono portare a grandi cambiamenti;

Se qualcosa sta funzionando, allora continua a farla!

Se qualcosa non sta funzionando, fermati in tempo!

L'Approccio narrativo
 
"La persona non è il problema. Il Problema è il problema"
 
M. White
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